La storia
Tappeto, origine della parola e storia di una tradizione
Un tappeto persiano (in lingua persiana: qālī-ye īranī), anche noto come tappeto iraniano (farsh, dal significato "stendere"), è un tessuto pesante, fatto per un'ampia varietà di scopi pratici e simbolici, prodotto in Iran – storicamente noto a livello storico e tradizionale come Persia –, per uso domestico, vendita locale ed esportazione.
La tessitura dei tappeti è una parte essenziale della cultura e dell'arte iraniana. All'interno del gruppo di tappeti orientali prodotti dai paesi della cosiddetta “cintura del tappeto”, il tappeto persiano si distingue per la varietà e ricercatezza dei suoi molteplici disegni.
Manifatture nomadi e cittadine
Tappeti persiani e di vario tipo sono stati tessuti in parallelo da tribù nomadi, in laboratori di villaggi e città, e dalle fabbriche della corte reale. In quanto tali, rappresentano linee di tradizione diverse e simultanee e riflettono la storia dell'Iran e dei suoi diversi popoli. I tappeti tessuti nell'era Safavide, nelle fabbriche di corte di Esfahan durante il XVI secolo, sono famosi per i loro colori elaborati e il loro disegno artistico, e sono oggi apprezzati in musei e collezioni private in tutto il mondo. I loro modelli e disegni hanno stabilito una tradizione artistica, per le manifatture della corte, che è stata tenuta in vita durante l'intera durata dell'Impero persiano fino all'ultima dinastia reale dell'Iran.
Tappeti tessuti in città e centri regionali come Tabriz, Kerman, Mashhad, Kashan, Esfahan, Na'in e Qom sono caratterizzati dalle loro specifiche tecniche di tessitura e dall'uso di materiali, colori e motivi di alta qualità. Le manifatture cittadine come quelle di Tabriz hanno svolto un ruolo storico importante nel far rivivere la tradizione della tessitura dei tappeti dopo periodi di declino.
I tappeti tessuti nei villaggi e dalle varie tribù iraniane si distinguono per la loro lana fine, i colori luminosi ed elaborati e i modelli specifici e tradizionali. I tessitori nomadi e la gente dei piccoli villaggi spesso producono tappeti con disegni più audaci e talvolta più grezzi, che sono considerati i tappeti più autentici e tradizionali della Persia, in contrasto con i disegni artistici e pianificati dei più grandi ambienti di lavoro. I tappeti Gabbeh sono i tappeti più conosciuti di questa linea di tradizione.
Fioritura e declino
L'arte della tessitura dei tappeti ha attraversato periodi di declino in momenti di disordini politici o sotto l'influenza di richieste commerciali. In particolare, soffrì dell'introduzione di coloranti sintetici durante la seconda metà del XIX secolo. La tessitura dei tappeti gioca ancora un ruolo importante nell'economia dell'Iran moderno. La produzione moderna è caratterizzata dalla rinascita della tintura tradizionale con colorazione naturale, dalla reintroduzione dei tradizionali modelli tribali, ma anche dall'invenzione di disegni moderni e innovativi, tessuti nella tecnica secolare. I tappeti persiani tessuti a mano erano considerati oggetti di alto valore artistico e di prestigio fin dalla prima volta in cui furono citati dagli antichi scrittori greci, e lo sono rimasti fino ad oggi.
Sebbene il termine "tappeto persiano" si riferisca molto spesso a tessuti intrecciati, tappeti come Kilim, Soumak e tessuti ricamati come Suzani fanno parte della ricca e multiforme tradizione della tessitura persiana dei tappeti.
Nel 2010, le "abilità tradizionali di tessitura dei tappeti" a Fārs e Kashan sono state iscritte tra i patrimoni orali e immateriali dell'umanità.
La dinastia Qajãr (1789–1925)
Nel 1789, Agha Mohammad Khān Qājār venne incoronato scià di Persia, quale fondatore della dinastia Qajar, che fornì alla Persia un lungo periodo di ordine e di pace, facendo si che l'industria avesse un'opportunità di rinascita.
I tre importanti monarchi dei Qajãr, Fath Ali Shah Qajar, Nasser al-Din Shah Qajar e Mozaffar al-Din Shah Qajar, resero vive le antiche tradizioni della monarchia persiana. I tessitori di Tabriz ne approfittarono e intorno al 1885 divennero i fondatori dell'industria moderna della tessitura dei tappeti in Persia.
Dinastia Pahlavi (1925–1979)
All'indomani della rivoluzione russa, la Persia era diventata un campo di battaglia. Nel 1917, la Gran Bretagna usò l'Iran come trampolino di lancio per un attacco alla Russia in un tentativo fallito di restaurare la monarchia degli Zar. L'Unione Sovietica rispose annettendo parti della Persia settentrionale, creando la Repubblica Socialista Sovietica Persiana. Nel 1920, il governo iraniano aveva perso praticamente tutto il potere al di fuori della sua capitale in quanto le forze britanniche e sovietiche esercitavano il controllo sulla maggior parte del territorio iraniano.
Nel 1925 Rezā Shāh, sostenuto dal governo britannico, depose Ahmad Shah Qajar, l'ultimo scià della dinastia Qajar e fondò la dinastia Pahlavi. Stabilì una monarchia costituzionale che durò fino alla rivoluzione iraniana del 1979. Reza Shah introdusse riforme sociali, economiche e politiche, gettando le fondamenta del moderno stato iraniano. Al fine di stabilizzare e legittimare il loro regno, Rezā Shāh e suo figlio, Mohammad Reza Pahlavi, mirarono a far rivivere le antiche tradizioni persiane. La ripresa della tessitura dei tappeti, spesso riferita a disegni tradizionali, fu una parte importante di questi sforzi. Nel 1935, Rezā Shāh fondò l'Iran Carpet Company e portò la tessitura dei tappeti sotto il controllo del governo. I tappeti elaborati erano tessuti per l'esportazione e come regali diplomatici ad altri stati.
La dinastia Pahlavi modernizzò e centralizzò il governo iraniano, e cercò di stabilire un controllo e un'autorità efficace su tutti i soggetti. Reza Shah fu il primo monarca persiano ad affrontare questa sfida con armi moderne. Attaccato dall'esercito, il nomadismo fu messo fuori legge durante gli anni ’30, furono banditi i tradizionali abiti tribali e fu proibito l'uso di tende e iurte. Non riuscendo a migrare, avendo perso le mandrie, molte famiglie nomadi morirono di fame. Seguì una breve era di relativa pace per le tribù nomadi, negli anni ’40 e ’50, quando la Persia fu coinvolta nella seconda guerra mondiale, e Rezā Shāh fu costretto ad abdicare nel 1941.
Il suo successore, Mohammed Reza Shah, consolidò il suo potere durante gli anni ’50. Il suo programma di riforma agraria del 1962, parte della cosiddetta rivoluzione bianca, nonostante gli ovvi vantaggi per i contadini senza terra, distrusse la tradizionale organizzazione politica delle tribù nomadi come il popolo Qashqai e il modo tradizionale di vita nomade. Le tradizioni secolari della tessitura di tappeti nomadi, che erano entrate in un processo di declino, con l'introduzione di tinture sintetiche e di disegni commerciali, alla fine del XIX secolo, furono quasi annientate dalla politica dell'ultima dinastia imperiale iraniana.
Tempi moderni
Dopo la rivoluzione iraniana, si ottennero poche informazioni sulla tessitura dei tappeti in Iran. Negli anni ’70 e ’80, sorse in Europa un nuovo interesse per i tappeti Gabbeh, che inizialmente erano tessuti da tribù nomadi per il loro uso personale. La loro tessitura grossolana e i disegni semplici e astratti piacevano ai clienti occidentali.
Nel 1992, la prima Conferenza ed esposizione grand persiana a Teheran presentò, per la prima volta, i moderni disegni dei tappeti persiani. Maestri tessitori persiani come Rasam Arabzadeh mostravano tappeti tessuti con la tecnica tradizionale, ma con disegni insoliti e moderni. Poiché la conferenza continuò a svolgersi a intervalli regolari, oggi si possono osservare due tendenze nella tessitura dei tappeti iraniani. Da un lato, i progetti artistici moderni e innovativi sono inventati e sviluppati da produttori iraniani, che portano così l'antica tradizione del disegno verso il XXI secolo. Dall'altro, il rinnovato interesse per i coloranti naturali venne ripreso da imprese commerciali, che commissionavano i tappeti ai tessitori dei villaggi tribali. Ciò fornì una fonte regolare di reddito per i tessitori di tappeti. Le aziende solitamente fornivano il materiale e specificavano i disegni, ma ai tessitori era concesso un certo grado di libertà creativa. Con la fine dell'embargo, adottato dagli Stati Uniti sulle merci iraniane, anche i tappeti persiani (compresi i tappeti persiani antichi acquistati nelle aste) potettero tornare a essere più facilmente disponibili per i clienti statunitensi.
Come prodotti per la casa, i tappeti persiani oggi incontrano la concorrenza di altri paesi con salari più bassi e metodi di produzione più economici: tappeti tessuti a macchina, o tappeti tessuti a mano, ma con il ciclo più veloce e meno costoso a seconda del metodo di tessitura. Ciò fornisce al mercato tappeti a disegni "orientali" che hanno valore pratico, ma sono privi di quello artistico.
I tappeti tradizionali intrecciati a mano, realizzati in lana di pecora tinta con colori naturali, sono sempre più ricercati. Di solito sono venduti a prezzi più alti a causa della grande quantità di lavoro manuale associato alla loro produzione, che non è sostanzialmente mai cambiata dai tempi antichi, e per il valore artistico del loro disegno. Così, il tappeto persiano conserva il suo antico status di oggetto di lusso, bellezza e arte.